Alzheimer, uno zucchero nel sangue per prevedere il rischio di contrarre la malattia

Alzheimer, da quanto tempo non fai le analisi del sangue? La presenza di uno zucchero potrebbe far luce su questa terribile malattia!

Invecchiare fa decisamente paura, ma tra le malattie peggiori c’è proprio l’Alzheimer. Il pensiero di dimenticare tutto e cadere in uno stato di demenza permanente, è un incubo, ma è purtroppo una delle patologie più diffuse. La ricerca va avanti ed i risultati che mostriamo oggi rappresentano un grosso passo in avanti. L’aspetto più interessante è che i sintomi e la sostanza in questione sono più di un campanello d’allarme, ma un avvertimento chiaro e ben preciso.

Alzheimer, nuova scoperta
Alzheimer, zucchero scatena la malattia – Intaste.it

Lo studio è portato avanti dal centro svedese Karolinska Institutet, il quale ha posto in essere un modo adatto per riconoscere i primi sentori della malattia. Infatti, è noto che non ci siano rimedi specifici, ma c’è la possibilità di prevenire la situazione. Lo Swedish National Study on Aging and Care in Kungsholmen è il nome della ricerca e delle sperimentazioni alle quali sono stati sottoposti circa 233 pazienti.

Quasi in tutti si è trovato un “comun denominatore” in uno zucchero specifico, e i risultati hanno confermato alcune ipotesi previste.

Alzheimer, cosa succede se c’è questo zucchero nel sangue?

Quello che molti non sanno è che l’Alzheimer non viene da un giorno all’altro. Non confondiamo le dimenticanze dovute alla stanchezza mentale dai veri disagi della patologia, la quale comporta anche depressione ed irritabilità. E’ un male terribile tanto per familiari vicini che per le persone affette. Ben 10 anni prima dello scoppio dei sintomi si può riconoscere la presenza degli elementi che determinano l’insorgere della malattia.

Alzheimer, nuova scoperta
Alzheimer, ecco il nuovo studio – Intaste.it

Stiamo parlando di zucchero, ma cosa significa? L’alimentazione sana ed equilibrata è ancora una volta la chiave per il benessere. Nel corpo umano circolano tantissime sostanze, tra cui zuccheri. Quello che stiamo per affermare non significa che bisogna escluderli a priori. Anche questi sono necessari per l’organismo, per cui non occorre eliminare qualsiasi alimento o bevanda che contiene zuccheri, ma assumerne una quantità bassa.

Perché secondo lo studio portato avanti dal gruppo svedese la reazione determinata dalla molecola associata ad una proteina neurotossica, comporta la risposta empirica del caso. Cioè mostrerebbe che sfruttando alcuni livelli di zucchero nel sangue, cioè i glicani, una volta associati alla proteina tau, la risposta sarebbe quella di un’alterazione, quella che comporta la malattia.

La proteina tau serve per determinare il funzionamento dei neuroni. E’ proprio questa proteina che funziona male quando insorge l’Alzheimer, perché si formano quei grovigli tali che danneggiano la comunicazione. Dalle analisi del sangue risulta che alcuni glicani risultano alterati.

Gli scienziati hanno riscontrato che la presenza di zuccheri alterati è presente nelle persone che contraggono la patologia. Lo studio procede, ma senza dubbio rappresenta un’ancora importante, perché capire le cause permetterebbe di contenere al meglio l’Alzheimer, prevenirlo e perché no, un giorno sconfiggerlo.