Carlo Cracco, la sua esperienza in comunità di recupero: in pochi conoscono il retroscena dello chef

Uno dei cuochi più famosi al mondo, adesso Carlo Cracco parla della sua esperienza nella famosa casa di recupero: una retroscena che era sconosciuto quasi a tutti.

Carlo Cracco é forse lo chef italiano più famoso al mondo. Formatosi nella scuola di Marchesi e Ducasse, oggi è uno dei nomi più altisonanti nel suo settore.

Carlo Cracco (Intaste.it)
Carlo Cracco (Intaste.it)

Carlo Cracco, dalla vocazione al successo in cucina

Classe 1965, nato a Creazzo, in provincia di Vicenza, il suo sogno d’infanzia é decisamente distante da quella che poi è stata la sua vita. A 10 anni, infatti, aveva deciso di diventare prete, ma dissuaso anche dai genitori, la sua strada intraprenderà una direzione completamente diversa.

Dopo essersi diplomato all’Istituto alberghiero, inizia la sua gavetta in un ristorante storico di Vicenza dove rimarrà per qualche anno. Ma la vera svolta di Cracco sarà quando entrerà nella scuola di Gualtiero Marchesi a Milano.

Nel suo ristorante farà una carriera eccezionale e lo stesso Marchesi lo proporrà nella “cucina che conta” essendo consapevole del suo enorme talento in cucina. Dopo Marchesi, l’esperienza si completerà ancor di più quando Carlo Cracco deciderà di lavorare sotto la guida di Alain Ducasse, il cuoco con più stelle Michelin al mondo.

La sua esperienza dura, ma formativa, gli ha permesso di diventare quello che é oggi e il resto è storia; Carlo Cracco in poco tempo inizia a lavorare nei ristoranti più importanti del mondo e, alla fine del primo decennio degli anni 2000 apre il ristorante Cracco che ottiene due stelle Michelin mantenute per ben 11 anni.

Carlo, infatti, dopo più di un decennio perde una stella Michelin, ma ancora oggi non si conosce il reale motivo. Nel frattempo, come tutti sanno diventa un volto televisivo di successo.

Tra i giudici di MasterChef Italia insieme a Bruno Barbieri e Joe Bastianich e dopo quell’esperienza diventa anche il conduttore di alcuni format culinari di successo. Lo ricordiamo, infatti alla guida di Hell’s Kitchen, Dinner club e molti altri ancora.

La sua eccezionale esperienza in collaborazione con San Patrignano

Carlo Cracco è certamente uno dei cuochi più innovativi del panorama nazionale e per lui gli orizzonti non si sono mai chiusi. Negli anni, infatti Carlo decide anche di intraprendere una nuova strada e per questo contatta addirittura la comunità di San Patrignano.

Con loro decide di intraprendere un percorso nel campo dell’enologia. Nel 2021, infatti Carlo decide di far lavorare le uve della sua azienda agricola dai ragazzi ospiti della comunità.

E’ nato, così uno dei rossi più apprezzati, il Colle Giove, Colli di Rimini Rosso Doc del quale sono state prodotte più di 10.000 bottiglie.

Il vino prodotto dalla comunità di San Patrignano (Intaste.it)
Il vino prodotto dalla comunità di San Patrignano (Intaste.it)

Lui, insieme a sua moglie Rosa Fanti, hanno scelto San Patrignano sia per inseguire un lodevole fine sociale, ma anche perché hanno dichiarato di stimare la qualità dei loro prodotti sempre ad altissimi livelli.

Il presidente della cooperativa agricola di San Patrignano ha commentato con soddisfazione l’iniziativa dello chef: “Essere scelti per un nuovo progetto commerciale, per di più da uno chef tanto conosciuto dal grande pubblico quanto riconosciuto dalla critica, è un incredibile carica di fiducia per la nostra cantina che metterà tutta se stessa per dar vita a beni di livello“.

La comunità di San Patrignano, da sempre famosa per l’egregio lavoro che svolge con i ragazzi ex tossico dipendenti e per il loro inserimento in comunità é fiera di queste collaborazioni di successo e certamente sarà aperta ad altri progetti ambiziosi come questo.