Allerta alimentare, questi pesci ti mettono a rischio: fai attenzione alle tue scelte

Allerta: amiamo la cucina di mare, bisogna fare attenzione però ad alcuni pesci: ecco quelli a rischio, da evitare quando possibile! 

Il mare è cambiato, che piaccia o no, le contaminazioni ambientali delle nostre acque hanno depauperato, almeno in parte, le qualità dei nostri prodotti ittici: e questo nonostante una cozza o una vongola dell’Adriatico o del mare di Ponza rimangano straordinarie, di una sapidità unica.

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Pesce: quali specie contengono i livelli più alti di una sostanza pericolosa – intaste.it

Hai mai assaggiato i frutti di mare del Pacifico? Le potenzialità saline del Mediterraneo non hanno termini di paragone.

Tuttavia, anche se per molti potrebbe non sembrare un problema, la quantità di una sostanza presente nel nostro mare, e di conseguenza in alcuni dei nostri prodotti ittici, seppur all’apparenza irrisoria, potrebbe danneggiare la salute dei soggetti più fragili.

Pesce dei nostri mari e mercurio: dobbiamo davvero preoccuparci dell’allerta alimentare?

E ci riferiamo in particolare a donne incinte, laddove il mercurio è assolutamente deleterio per il feto, ma anche a neonati in fase di svezzamento. Ironia della sorte, sono i pesci più grandi ad avere maggiori quantità di mercurio e in particolare quelli di età più avanzata: perché ti chiederai? Perché ne assorbono di più in un arco di tempo più ampio.

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Pesce dei nostri mari: alcuni contengono più mercurio di altri – intaste.it

Che peccato dover leggere sulle riviste specializzate che tonno, pesce spada e sgombro, tra le nostre qualità di pesce preferiti, straordinari dall’antipasto al secondo nella cucina italiana, hanno quantità di mercurio superiori alle altre specie.

Niente paura, se da una parte queste informazioni aiutano il nostro modo di “costruire” una informazione sana e intelligente per il nostro benessere, dall’altra non devono condizionare il piacere di gustare un crudo di mare, una pasta cucinata con una puttanesca di sgombro.

Allerta per il mercurio nelle nostre specie ittiche

Continuare a valorizzare il nostro mare, sostenere le nostre filiere ittiche è fondamentale, e di questi tempi più che mai orientarsi su pesci poveri e in particolare su quel pesce azzurro che costa così poco, fa così bene e merita di essere conosciuto e apprezzato, sia nelle cucine di casa che nella ristorazione.

Nel contempo, però, non possiamo ignorare il fatto che il mercurio presente nei nostri mari viene gioco forza assorbito dalle specie ittiche e finisce, seppur in piccole quantità, nel nostro organismo. Signori stiamo parlando di un veleno, che nel tempo può danneggiare fegato, polmoni, sistema respiratorio e altri organi vitali.

Il mercurio possiamo assorbirlo attraverso il pesce che mangiamo, possiamo respirarlo attraverso l’aria inquinata, insomma può entrare a contatto con noi in tanti modi differenti.

Pesce: quali specie contengono mercurio?
Pesce dei nostri mari: alcuni contengono più mercurio di altri (intaste.it)

Secondo un dettagliato rapporto annuale degli ambientalisti americani, il mercurio, che esiste in tre varianti (i pesci lo assorbono nei loro muscoli nella variante metallica), arriva a noi attraverso le odiate centrali elettriche a carbone, gli inceneritori di rifiuti e alcune fabbriche e operazioni minerarie. Anche le emissioni di mercurio sono un problema globale, poiché può essere trasportato attraverso l’atmosfera su grandi distanze.

Pesci che contengono: occhio alle quantità che mangiate

Tutto questo non significa che non possiamo più mangiare tonno o pesce spada, ma di certo non si deve eccedere nelle quantità e occorre sempre tenere alto il livello di attenzione.

Il mercurio entra in corsi d’acqua, fiumi, laghi e oceani principalmente attraverso la pioggia e il deflusso delle acque superficiali. I batteri possono quindi convertirlo in una forma organica chiamata metilmercurio, la forma più pericolosa per le persone.