Insetti in tavola: la terra si prepara ad un attacco nucleare?

Gli insetti sono pronti ad arrivare sulle nostre tavole: che la terra si stia preparando a un attacco nucleare? Ecco la verità

Mangiare gli insetti è una pratica molto diffusa in moltissime zone del mondo, anche in quelle industrializzate.

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Cosa accadrebbe con un attacco nucleare? Gli insetti giocano un ruolo chiave -Intaste.it

Basti pensare che vi sono celeb, come Angelina Jolie, che hanno sempre gradito questa pietanza e che non ne hanno mai fatto mistero. Si dice che nel caso in cui dovesse esserci un attacco nucleare, questo sarebbe l’unico nutrimento possibile, capace di evitare che diverse specie muoiano di fame. Ma è quello a cui dobbiamo prepararci anche noi? Ecco la verità.

Cosa accadrebbe se ci fosse un attacco nucleare: insetti come unica fonte possibile di sostentamento?

Cosa accadrebbe nel mondo se ci fosse un attacco nucleare? Possiamo prendere in considerazione ciò che successe circa 66 milioni di anni fa. All’epoca la “colpa” fu di un asteroide che colpì la Terra. Questo causò un’esplosione tanto forte da essere considerata addirittura 6.500 volte più potente della (tristemente) celebre bomba nucleare che colpì Hiroshima.

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Se vi fosse un attacco nucleare, gli insetti diventerebbero i nostri ‘migliori amici’ – intaste.it

Le conseguenze furono a dir poco estreme: i detriti e lo zolfo diffusisi nell’atmosfera bloccarono la luce e il calore del sole per un paio di anni addirittura. Questo a sua volta provocò non pochi danni: la mancanza di luce bloccò la fotosintesi e questo determinò un brusco stop nella crescita delle piante. Addirittura i dinosauri sopravvissuti all’impatto, non avendo più alcun nutrimento, morirono di fame successivamente, fino al punto in cui iniziarono ad estinguersi.

Gli unici a sopravvivere furono i funghi. Come ha spiegato il giornalista scientifico Bryan Walsh, questi sarebbero di fondamentale importanza per l’uomo se dovesse verificarsi un evento apocalittico. Ma non solo, perché accanto a loro potrebbero esserci anche insetti e ratti.

Le conseguenze alimentari per l’uomo

Se dovesse verificarsi un altro attacco nucleare, la terra inizierebbe a vivere una sorta di lunghissimo inverno. La luce del sole sarebbe ridotta del 90%, le temperature sarebbero bassissime e quindi questo determinerebbe la fine dell’agricoltura, almeno di quella che conosciamo oggi.

Cosa resisterebbe? Come abbiamo anticipato, i funghi, capaci di crescere anche sui tronchi degli alberi ormai senza vita, le foglie secche, che potrebbero essere utilissime per preparare tè attraverso cui l’uomo potrebbe non rinunciare all’apporto quotidiano di Vitamina C, ma anche insetti, ratti e coleotteri, che potrebbero servirsi della cellulosa e dello zucchero prodotto dagli alberi (anche quelli morti) e nutrirsi così.

All’uomo quindi, non resterebbe altra scelta: queste dovrebbero essere le proteine inserite nella sua dieta quotidiana. Ovviamente questo non significa che la popolazione mondiale debba iniziare a prepararsi a una simile evenienza, ma solo che, nella remota ipotesi in cui questa si verificasse, dovrebbe sapere che questa è l’unica opzione che avrebbe.