“800 uova al giorno”: chef Cannavacciuolo, incredibile retroscena

Circa 800 uova al giorno, ma non solo: ecco l’incredibile retroscena raccontato dallo Chef Cannavacciuolo, da rabbrividire! 

Il lavoro in un ristorante è spesso duro. Il settore della ristorazione non è nuovo a storie di sacrifici, lunghi turni di lavoro e giornate dure. Lo chef Antonio Cannavacciuolo, nell’intervista telefonica rilasciata a Il Gazzettino, non ha risparmiato il racconto delle gioie dei successi suoi, della sua famiglia e i dettagli degli inizi della sua carriera all’interno di questo settore.

Retroscena di Cannavacciuolo
Chef Cannavacciuolo racconta retroscena della gavetta (Foto Ansa) – intaste.it

Nell’intervista Cannavacciuolo ha risposto in maniera sincera e schietta a quasi tutte le domande. Quelle che lo hanno tenuto più sulle sue sono state le domande sull‘aspetto economico della gestione dei ristoranti e il valore dei suoi guadagni. Al contrario sull’esperienza della gavetta, iniziata molto giovane, non ha tralasciato il racconto dei dettagli più duri.

Lo chef ha risposto anche ad alcune delle domande più popolari del momento. Ha confermato di aver iniziato a fare attenzione al proprio peso, ma non con una dieta bensì con un più attento controllo alimentare. Prima di raccontare la gavetta, si è espresso in maniera positiva anche sull’utilizzo degli insetti nei suoi menù, affermando che “se mi dovessero piacere potrei anche cucinarli. Non escludo mai niente. Sono curioso e almeno una volta assaggio di tutto“.

La gavetta in cucina dello chef Cannavacciuolo: lavoro duro e sacrificio

L’inizio della carriera di Antonino Cannavacciuolo è costellato tanto di enormi sacrifici quanto di meritati successi. Nel suo breve racconto ha spiegato alcuni dei ruoli che aveva all’interno della sua primissima cucina, lavoro che ha iniziato a circa 13 anni. Forse il più impressionante è quello che lo vedeva rompere più di 800 uova al giorno. “Confesso che è stato un allenamento pazzesco“, ha risposto con una risata.

Retroscena di Cannavacciuolo
La gavetta in cucina di Cannavacciuolo – (Intaste.it)

I lunghi turni in cucina, ha raccontato ancora lo chef, lo facevano spesso rientrare tardi a casa da lavoro, dopo l’orario stabilito dalla sua famiglia. Per questo un giovane Antonino finiva per dormire sul sedile posteriore dell’auto. Anche il rapporto con lo chef per il quale lavorava a 14 anni non era dei più semplici: “Finivo la notte gonfio di mazzate […] Adesso quello chef lo arresterebbero per maltrattamenti“.

Quello di Cannavacciuolo, è un percorso fatto di sacrifici, ma anche di successi condivisi con la famiglia, in particolare con la moglie. In conclusione chef dice di essere rimasto sempre lo stesso e che non ci tiene a inseguire le stelle Michelin come fanno altri.