Oltre 7 tonnellate di pesto ritirato per non conformità: l’azienda è famosissima nel settore | Fate molta attenzione

Condimento saporito e profumatissimo, il pesto nelle ultime ore è finito al centro di un maxi ritiro: ecco di quale famosissimo marchio si tratta.

Chi non ha mai assaggiato la bontà di un pesto fatto in casa? La ricetta genovese prevede che si prepari con basilico fresco, olio extravergine d’oliva, pinoli e aglio, sebbene oggi come oggi ci siano molte varianti che vengono incontro a tutti i gusti. Nelle ultime ore, proprio a Genova, le autorità del settore hanno ritirato sette tonnellate e 184 chili di pesto: la vicenda è accaduta al porto, ecco il motivo.

Pesto ritirato: ecco di quale marchio è
Maxi ritiro di 7 tonnellate di pesto per non conformità: è famosissimo (intaste.it)

Il pesto ritirato è stato prodotto negli Stati Uniti d’America e, una volta sbarcato in Italia, è stato ritirato e sequestrato dagli ispettori di frontiera del ministero della Salute. Ad annunciarlo è Repubblica, che svela anche il nome del marchio (famosissimo) e le cause che hanno portato a questo maxi ritiro: non ve l’aspettereste mai.

Maxi ritiro di pesto made in USA: ecco perché

A produrre il pesto che è stato sequestrato è stata la Rana Meal Solutions, una delle aziende del famosissimo gruppo Rana con sede a Chicago. L’azienda ha già presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale: il provvedimento, emanato il 27 gennaio, ha come causa la non ammissione sul territorio comunitario del carico di pesto. L’etichetta riporta “Basil pesto – 100% imported italian dop genovese basil” e, se non fosse stato ritirato, sarebbe stato commercializzato in Francia e in Spagna da Cotsco, colosso americano.

Pesto ritirato: ecco di quale marchio è
Maxi ritiro di 7 tonnellate di pesto per non conformità: è famosissimo – Foto Ansa – (intaste.it)

Secondo le autorità del settore, il fatto che il basilico in etichetta venga definito di provenienza italiana e genovese non concorda con la provenienza di questo carico, arrivato da Chicago. È questo il motivo per cui le 7 tonnellate di pesto non sono state ammesse, poiché non sono conformi per controllo identità al regolamento che ne disciplina l’ammissione o meno. Il Pastificio Rana, attraverso i suoi legali, ha già contestato quanto è accaduto: ora la palla passa al Tar, che dovrà decidere se sbloccare il carico o meno.

A commentare il fatto è stato, tra gli altri, su Instagram anche Lorenzo Biagiarelli, compagno di Selvaggia Lucarelli, chef e personaggio televisivo, di cui riportiamo la dichiarazione. “Un po’ di mer*a su Giovanni Rana, intanto, poi se avrà ragione poco importa, nel frattempo il danno d’immagine è inferto” ha scritto su Instagram, riferendosi a questo ritiro come “l’ennesimo caso di giustizialismo mediatico a mezzo cibo: non si sa se c’è un reato, una condotta illecita, non si sa quasi nulla, ma intanto per l’opinione pubblica quelli della Rana sono dei truffatori“. Al di là delle opinioni, però, ora parlerà la giustizia.