Scoprire la Sicilia tramite i suoi cibi, i suoi sapori e le sue fragranze: ecco alcune ricette tipiche che custodiscono i segreti e le prelibatezze della cucina siciliana.
È vero: sono troppi. I piatti tipici siciliani sono talmente tanti che in questo articolo non potremo far altro che sfiorare appena la punta di un iceberg. Il quale ha proporzioni davvero gigantesche e l’acquolina viene già soltanto a dargli un’occhiata di sfuggita. Ma proviamo a metter mano e “bocca” ad almeno alcune delle ricette che rendono l’enogastronomia siciliana un’eccellenza del nostro Paese e del mondo.
E non c’è che l’imbarazzo della scelta: per ogni portata una specialità, frutto di generazioni che si sono tramandate una sapienza che ha reso il cibo un’arte, facendo tesoro di innumerevoli influenze e contaminazioni sopraffine provenienti da altre storie e culture, quella africana in primis. Terra, mare, dolci, salati, antipasti, primi piatti, secondi, sughi, zuppe e bevande che non è esagerato definire sorte di “nettari degli dei”.
Inoltre, un’arte che con maestria ha saputo unire la tradizione alla modernità, diventando un fiore all’occhiello e punto di riferimento anche per pratiche come lo street food. Scopriamo allora alcune delle ricette più tipiche e rinomate della Sicilia. E, come noteremo, non sarà complicato capire perché hanno superato la prova del tempo e deliziato il mondo intero.
Pani câ meusa, pasta alla Norma, caponata, cannolo siciliano: benvenuta acquolina!
Vastella (ovvero i panini al sesamo), succo di limone (i limoni di Sicilia, appunto, che son grossi come cocomeri) e poi una grattugiata di ricotta o caciocavallo. E questo è solo l’involucro, perché all’interno troviamo parti di vitello lessate e fritte nello strutto, come la milza, il polmone e la trachea. E c’è chi li chiama i “tagli poveri” della carne. Ma basta il primo morso di un pani câ meusa per capire la ricchezza di cui si riempie la nostra bocca e il nostro corpo.
Passiamo ad un primo? Allora parliamo di una regina della pasta: la pasta alla Norma. Prendiamo delle melanzane siciliane e tagliamole a cubetti o a fettine. Friggiamole nell’olio mentre, in un altro pentolino, prepariamo una morbida salsa al pomodoro e, in una pentola, dei rigatoni che cuociamo al dente. Poi uniamo il tutto e lo serviamo con una nevicata di ricotta e un po’ di basilico. Ed il trionfo del Mediterraneo è pronto.
Volete ancora melanzane? E allora ci va una caponata, in cui possiamo sbizzarrirci con altri vegetali come il sedano, i pomodori, le cipolle, le patate e anche i pinoli. Poi arricchiamo il tutto con aceto e zucchero e serviamo anche agli amici vegetariani e vegani. Per terminare, beh, ça va sans dire: il cannolo siciliano, ovvero un cuore di cremosa e zuccherata ricotta di pecora con canditi e, all’occorrenza, gocce di cioccolato. Il tutto avvolto da un’irresistibile cialda croccante. E che dire a fine pasto se non: “M’arricriài, c’a tavula e tavulinu si canusci lu signurinu”?!
