Il caffè a fine pasto fa davvero digerire? La nutrizionista chiarisce tutto

Assumere il caffè dopo pranzo è un’abitudine salutare oppure ci sono controindicazioni? Scopriamo il parere degli esperti.

Per molti adulti il caffè dopo pranzo è un’abitudine – ed un piacere – davvero irrinunciabile: contrasta la sensazione di sonnolenza che tende ad emergere nel primo pomeriggio e ci sprona facendoci percepire energia e vigore. In particolare, quando preparato con la moka, che garantisce una maggior quantità di caffeina rispetto all’espresso.

I pareri della nutrizionista riguardo al caffè dopo pranzo
Per persone con disturbi di anemia e di carenza di ferro e di calcio è consigliato ridurre o anche evitare l’assunzione dopo i pasti – Intaste.it

Ma è davvero adatto a tutti? E soprattutto un valente alleato per migliorare la salute ed il livello di benessere del nostro organismo? Ebbene, la risposta è negativa: ad esempio, le persone che soffrono carenze di ferro nel sangue e disturbi di anemia dovrebbero evitarlo perché, come sottolineato dalla nutrizionista Nicoletta Bocchino, i polifenoli contenuti nel caffè “inibiscono l’assimilazione di questo minerale”, ovvero del ferro.

Stesso discorso anche per il minerale del calcio: ad esempio alle donne in meno pausa ed alle persone con problemi di osteoporosi, la nutrizionista suggerisce di tenere a mente che la caffeina “può agevolare l’eliminazione anche di questo minerale prezioso per la salute dello scheletro”. Dunque è importante comprendere quali abitudini relative all’assunzione di caffè siano le migliori in base al proprio stato di salute, chiedendo consiglio anche al nostro medico, dietologo o nutrizionista di fiducia. In quali casi invece è avvero un toccasana?

Quando il caffè dopo pranzo migliora il metabolismo, le attività del fegato ed aiuta la digestione

Se consideriamo ancora i polifenoli contenuti nel caffè, possiamo comprendere quanto una sua assunzione regolare e moderata possa favorire la riduzione dell’accumulo di grasso e stimolare la produzione della bile, risultando così un prezioso alleato per il nostro fegato. “Naturalmente parliamo di caffè amaro, senza zucchero né dolcificanti”, sottolinea ancora la nutrizionista, riferendosi all’aumento di carico glicemico causato dallo zucchero che, nel tempo, può condurre a disturbi significativi come malattie cardiovascolari ed il diabete di tipo 2. Dunque meglio evitarlo.

Ecco rivelati i pareri della nutrizionista riguardo al caffè dopo pranzo
Anche per chi soffre di disturbi di reflusso è meglio evitare il caffè dopo pranzo – Intaste.it

Inoltre, assumere caffè dopo pranzo migliora la salute del nostro microbiota, ovvero dell’ambiente batterico e micro organico dell’apparato gastrointestinale, grazie anche all’acido clorogenico in esso contenuto in grado di aumentare la produzione di acidi grassi con proprietà antinfiammatorie, di regolazione dell’appetito e di controllo della sensazione legata alla sazietà.

Ed ancora, gli antiossidanti del caffè garantiscono senz’altro una migliore digestione, perché “stimolano la secrezione della bile e della caffeina, che incrementa la produzione di acido cloridrico”, come riportato dalla nutrizionista. Tuttavia, per chi soffre di disturbi di reflusso, meglio evitare: stimolando la produzione di succhi gastrici, infatti, il caffè dopo pranzo potrebbe accentuare ulteriormente il problema. Insomma, tendenzialmente assumerlo con moderazione dopo i pasti è un toccasana. Tuttavia, non è possibile generalizzare a qualsiasi caso ed è sempre opportuno valutare il proprio stato di salute con esperti del settore per poter prendere la decisione più adeguata rispetto alle nostre caratteristiche organiche e metaboliche.