Parmigiano Reggiano scatta l’allarme: ecco cosa hanno trovato dentro, è inquietante

Il Parmigiano Reggiano è famoso in tutto il mondo. Purtroppo però in una filiera qualcosa non ha funzionato: è allarme.

Grattugiato sopra un piatto di pasta o messo a scaglie su un carpaccio di bresaola, il Parmigiano Reggiano è una vera eccellenza italiana. Il suo sapore convince tutti e, nel mondo, è uno dei formaggi più richiesti e riconosciuti. Ottimo da grattare fresco, in tavola, su moltissimi primi piatti, è perfetto anche da solo come snack con un filo d’olio. Purtroppo però non tutte le forme riescono.

Allarme Parmigiano Reggiano contaminato
Pericolo nel Parmigiano Reggiano, maxi-sequestro dei NAS – InTaste.it

La preparazione del Parmigiano Reggiano richiede tantissime ore e tantissima esperienza. La sua filiera è estremamente controllata, proprio perché non è facile ottenere la certificazione che il formaggio che si sta producendo possa assumere il pesante nome di Parmigiano Reggiano. Ci sono tante regole ferree e linee guida da rispettare.

Purtroppo però non è sempre così e in certi casi la situazione sfugge di mano. E diventa così necessario chiudere tutto e capire cosa sta accadendo. Questo è quello che è successo durante una delle ultime analisi dei NAS per quanto riguarda la filiera produttiva del famoso formaggio italiano.

Parmigiano Reggiano contaminato: ritirate centinaia di forme

Tremenda scoperta quella fatta dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Parma. I NAS, infatti, hanno dovuto sequestrare 220 forme di formaggio, destinate a diventare Parmigiano Reggiano, decretando la distruzione di ben 84 di esse, per un totale di 2500 chilogrammi di formaggio da bruciare.

Allarme Parmigiano Reggiano infetto
Pericolo Parmigiano Reggiano, NAS procedono a chiudere un caseificio – InTaste.it

La motivazione è da ricercare nella mancata idoneità a proseguire della stagionatura a causa della presenza di crepe, alveolature e rotture, che non dovrebbero esserci. Non solo, alcune forme sono state bloccate a causa di diverse irregolarità, tra cui sporcizia diffusa sulle superfici, insetti infestanti riscontrati vivi nelle ruote di formaggio, ragnatele con aracnidi e intonaco delle pareti danneggiato nelle zone di lavorazione.

Per questo secondo ritiro si parla di una cifra totale di 130 mila euro e per una quantità di Parmigiano pari circa a 4100 kg. La scoperta, quindi, porterà a un enorme danno economico e, se tutto venisse confermato dalle autorità, alla perdita si sommerà una multa salatissima del valore di 3 mila euro. L’Autorità Sanitaria, inoltre, ha segnalato la sospensione dell’attività sino al ripristino delle necessarie condizioni igienico sanitarie, si legge.

La notizia ha subito fatto il giro dell’Italia e i consumatori si sono scatenati contro quanto accaduto. Il prezzo del Parmigiano Reggiano, infatti, è piuttosto alto e chi lo compra si assicura uno standard di qualità che deve rimanere tale, e che anche i caseifici associati al marchio devono rispettare. Speriamo che dallo scorso marzo, quando è avvenuto il maxi-sequestro, il caseificio si sia rimesso in regola.