Conserve fatte in casa: attenzione al botulino, ecco quello che non devi mai fare

Bello preparare le conserve fatte in casa, ma occhio ai sintomi del botulino. Ecco cosa può succedere se sbagli.

L’autunno è il periodo migliore per sbizzarrirci in cucina. Con le giornate più fresche e più instabili è un piacere restare in casa a coltivare le nostre passioni e cucinare rientra tra i tanti hobby di molte persone. In questo periodo tanti sono attratti a preparare conserve fatte in casa, come sughi, pesto di basilico e marmellate.

Conserve fatte in casa e botulismo
I rischi per le conserve fatte in casa (intaste.it)

Visto che ci troviamo ancora in estate è logico che tutto ciò che troviamo, dalla frutta di stagione alle verdure, lo vogliamo trasformare in conserva per mangiarlo durante la stagione invernale. Questo perché molti ingredienti li troviamo soltanto surgelati o preparati industrialmente, ma non è certo la stessa cosa che avere un buon pesto o una confettura di albicocche o pesche realizzata da noi.

Quello che devi sapere quando prepari le conserve a casa, è pericoloso

Le nonne ci hanno insegnato spesso come preparare le conserve e come mantenere a lungo i prodotti all’interno dei vasetti. In commercio di questi ce ne sono tantissimi, ma vanno bene anche quelli delle confetture e dei passati già finiti. Tuttavia, bisogna fare molta attenzione nel processo di preparazione delle conserve, perché esistono dei pericoli.

Come preparare le conserve e scongiurare il botulismo
Conserve fatte in casa senza rischi (intaste.it)

Il botulino è uno dei rischi più comuni della preparazione delle conserve fatte in casa. A proposito, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato le linee guida per la preparazione corretta delle conserve, per scongiurare il pericoloso rischio di sviluppare il botulismo, una malattia paralizzante. I primi sintomi si manifestano dalle 12 alle 36 ore dopo il consumo dell’alimento infetto, con debolezza, vertigini e paralisi.

Altri sintomi possono essere vomito, difficoltà a respirare, distensione addominale, diarrea e costipazione. Casi più gravi includono sintomi come difficoltà a inghiottire, vedere, parlare correttamente, bocca asciutta e paralisi.

La prima regola è quella di non mangiare mai alimenti che hanno il coperchio gonfio o emettono cattivi odori. Bisogna prestate molta attenzione all’igiene in ogni fase della preparazione; selezionare accuratamente le materie prime e lavarle; lavare il contenitore con acqua e sapone e anche il tappo. Oltre al lavaggio accurato bisogna bollirlo per 10 minuti e non riempire i contenitori fino all’orlo.

L’acidità del prodotto (come il pomodoro) e il sale permettono di scongiurare lo sviluppo del batterio, motivo per cui gli alimenti sono spesso preparati in salamoia o aceto. Anche il cibo va bollito prima di metterlo nel vasetto.