Carnevale: qual è la vera differenza tra chiacchiere, frappe e bugie

Ogni anno, in occasione del Carnevale, in tutto il territorio le pasticcerie si riempiono di chiacchiere, o meglio frappe…oppure bugie? Scopriamo insieme qual è la differenza!

La bellezza della lingua italiana risiede nella varietà di vocaboli derivanti dai singoli dialetti, i quali spesso cambiano in riferimento alla regione corrispondente. In occasione del Carnevale ad esempio, le pasticcierie si riempiono di dolci tipici, in modo da rendere questo particolare periodo dell’anno ancora più gustoso e colorato. Trovandoci al Nord, oppure nel Sud, parliamo di chiacchiere, in Centro dovremmo definirle frappe ed infine in Piemonte arriviamo addirittura alle bugie. Esiste una differenza?

Chiacchiere, frappe oppure bugie?
Chiacchiere, frappe oppure bugie? Scopriamo insieme qual è la differenza – intaste.it

Partiamo dal presupposto che la ricetta originale nasce nell’antica Roma, in occasione dei famosi Saturnali – festa pagana risalente all’età dell’oro, celebrata nello specifico nel mese di dicembre e dedicata al Dio Saturno. All’epoca, la ricetta prevedeva l’utilizzo di farina di farro, uova, miele e grasso animale per la frittura; si tratta infatti di ingredienti pressoché poveri, accessibili quindi per la maggior parte della popolazione.

Nel corso dei secoli, la ricetta delle chiacchiere è stata tramandata di generazione in generazione ed ha quindi subìto delle variazioni. In genere, il procedimento base attuale prevede l’unione di farina, burro, uova, zucchero ed una spolverata di zucchero a velo. Esistono poi delle varianti che contemplano l’utilizzo del liquore oppure del cioccolato. Potremmo quindi affermare che esiste una differenza tra chiacchiere, frappe e bugie? Ebbene, tecnicamente la risposta è no.

Chiacchiere, bugie e frappe: parliamo dello stesso dolce?

Nonostante in molti ci tengano a sottolineare la differenza tra chiacchiere, bugie e frappe è importante evidenziare che in realtà stiamo parlando dello stesso dolce. Inoltre, esistono ben 30 varianti diverse per identificare il tipico prodotto di Carnevale, il quale cambia – come abbiamo sottolineato precedentemente – a seconda della regione corrispondente.

Chiacchiere, bugie e frappe
Chiacchiere, bugie e frappe: parliamo dello stesso dolce? – intaste.it

Esponiamo insieme alcune simpatiche varianti nell’identificazione del dolce tanto amato dai bambini:

  • Nella città di Mantova oppure Brescia, le chiacchiere si trasformano in lattughe, mentre a Bergamo sono definite saltasù;
  • In Veneto e in Friuli troveremo invece i crostoli, mentre a Verona e Venezia dovremmo richiedere i galani;
  • In Piemonte mangiano le bugie, mentre a Vercelli amano definirle gale ed infine gasse ad Alessandria.
  • A Bologna i bimbi gustano le sfrappole, mentre a Firenze i cenci.
  • In Sardegna troviamo le maraviglias, mente in Valle D’Aosta le particolarissime merveilles.

Insomma, come si evince, ogni cittadino italiano definisce il dolce tipico in modo totalmente personale, questo in base agli insegnamenti dei nonni e degli stessi genitori. E’ proprio questo il bello della cultura gastronomica italiana, una tradizione che comprende ricette incredibili dal bagaglio storico notevole. Inoltre, le chiacchiere vantano una serie di varianti gustose: dalla spolverata di cacao e cioccolato, all’utilizzo di grappa, limoncello, marsala e liquore all’anice nell’impasto. A questo proposito, il Carnevale è sempre più vicino e le pasticcerie hanno già cominciato ad esporre i dolci tipici della festività più colorata dell’anno.