Verrà messo nel Parmigiano Reggiano, nuovo regolamento sul formaggio: cosa cambia

Grandi novità in arrivo per il Parmigiano Reggiano, con un nuovo elemento che sarà inserito in ogni singola forma di formaggio. 

Non molti conoscono il termine agropirateria ma per i prodotti tipici del nostro paese rappresenta un grosso problema. Si tratta della contraffazione di un marchio alimentare noto per vendere un prodotto simile e ha anche colpito uno dei formaggi italiani più noti e più amati anche all’estero.

forme di parmigiano reggiano
Le forme di parmigiano presto non si potranno più contraffare. (intaste.it)

Il Parmigiano Reggiano, prodotto già nel Medioevo e dal 1964 sotto la tutela dell’omonimo Consorzio. Dal 1992 è riconosciuto come b (denominazione di origine protetta) e quindi dalla produzione limitata al territorio indicato. Ciò nonostante è considerato tra i più imitati a livello globale.

Per dare un’idea del fenomeno basti pensare che negli USA solo due anni fa i formaggi con il marchio falsificato in commercio erano superiori a 2,6 miliardi di chili. Questa produzione contraffatta comprendeva anche grosse quantità di Grana Padano e mozzarella, anch’essi formaggi molto apprezzati all’estero.

Rendere inequivocabili le forme di Parmigiano Reggiano

I dati sono stati resi noti dalla Coldiretti, che ha precisato come la produzione dei presunti DOP sia invece riconducibile alla stessa area di New York e al Wisconsin. In Sud America la situazione è analoga, tanto che in Argentina esiste il “Reggianito“, un’imitazione di produzione locale che costituisce un serio concorrente per il formaggio originale.

Forma di parmigiano tagliata
Sia tagliando il formaggio sia grattuggiandolo non ci saranno rischi. (intaste.it)

L’agropirateria agisce anche online tanto che il Consorzio ha stretto accordi con la piattaforma Netmates per bloccare le imprese che sfruttano il marchio DOP in modo illecito. Di fronte a questa situazione non si può restare indifferenti visti i rischi che corre il commercio degli alimenti Made in Italy.

Così Alberto Pecorari ha dichiarato che il Consorzio intende sfruttare la tecnologia per tracciare le forme inserendo dei microchip su ciascuna forma di Parmigiano Reggiano. La procedura è sicura per il consumo in quanto questi minuscoli dispositivi saranno inseriti all’interno della crosta e non saranno più grandi di un granello di sale.

A produrli sarà la p-Chip Corporation, che ha subito rassicurato sul fatto che i chip non saranno leggibili a distanza. Per le forme di questo formaggio DOP esiste già un sistema di identificazione basato su dei QR Code realizzati con la caseina, una proteina del siero di latte.

Grazie ai microchip che si integreranno nel QR Code però sarà ancora più sicura e precisa la distinzione dalle imitazioni. Già si lavora a un primo campione di 100.000 forme in tutto.

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