Sappiamo che il forno elettrico è tra gli elettrodomestici più energivori: scopriamo quanto costa davvero in bolletta
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la situazione finanziaria nel resto dell’Europa è insostenibile. L’inflazione è arrivata poco al di sotto del 10% quindi è sempre più difficile gestire le spese a fine mese. Ad aumentare sono stati soprattutto i beni alimentari e le bollette. Per fortuna molte persone possono usufruire di bonus come quello della Carta Risparmio Spesa che sarà attiva da Luglio.
Questo bonus permette di acquistare beni di prima necessità. Oltre a questo sussidio, ritorna anche il bonus bollette, con grandi sconti sulle utenze. Ovviamente si tratta di incentivi e agevolazioni che vengono destinate solo a coloro che rientrano in una fascia di reddito bassa. A tutte le altre persone, invece, spetta mettere in atto determinati accorgimenti, sia al supermercato che nel consumo domestico.
Sappiamo infatti che ci sono alcuni elettrodomestici che sono più energivori di altri, quindi consumano di più. Tra questi la lavatrice, la lavastoviglie, il condizionatore e anche il forno elettrico. Questo incide davvero tanto in bolletta, e lo abbiamo capito durante la pandemia, quando lo si usava molto per le lievitazioni. Se si ha la tariffa bioraria, l’ideale è quindi utilizzare tutti questi elettrodomestici di sera, perché si va a risparmiare parecchio. Ma quanto grava effettivamente il forno elettrico in bolletta? Scopriamolo!
Quanto pesa il forno elettrico in bolletta: ecco come risparmiare
Sia il forno che la lavatrice sono elettrodomestici ad alto assorbimento, quindi incidono tanto in bolletta. Sicuramente anche il tipo di modello di forno incide parecchio, quelli di classe G hanno infatti un consumo che è del 100% in più rispetto ad un modello di classe A. Un altro fattore da prendere in considerazione è la dimensione. Più sono grandi di dimensione e più consumano corrente.
Il consumo maggiore si ha nei primi 30 minuti perché si sfrutta un a potenza maggiore per arrivare alla temperatura desiderata. Nella prima mezz’ora quindi si possono impiegare anche 800Wh per arrivare a 180 gradi. Da questo dato è importante capire che è sprecato utilizzare il forno per riscaldare gli alimenti, in questo caso meglio utilizzare il microonde o il fornello a gas. Per risparmiare l’ideale è mettere più pietanze insieme in ordine di temperatura di cottura.
È consigliata la modalità ventilata, perché il calore viene distribuito meglio, quindi si possono cuocere i cibi anche cin 10 gradi in meno rispetto alla modalità statica. Si otterrà quindi una cottura migliore e anche un risparmio in bolletta. Una cosa che sfugge a molti è la cottura post spegnimento. Il forno infatti continua a cuocere fino a 15 minuti dopo lo spegnimento. Quindi se lasciamo lo sportello del forno chiuso, possiamo anche ottimizzare i tempo.
